Il tribunale penale di Roma ha condannato Enrico Varriale a sette mesi di reclusione, con pena sospesa, per i reati di minacce e lesioni nei confronti di una ex compagna. Il giudice ha inoltre disposto il pagamento di una provvisionale di 2mila euro alla donna.
La sentenza nasce da fatti risalenti al 2021 e arriva al termine di un procedimento nel quale l’accusa iniziale di stalking è stata riqualificata. Secondo quanto emerso nel corso del processo, l’episodio centrale sarebbe avvenuto durante una lite, culminata con uno schiaffo. La denuncia della donna ha dato avvio all’indagine e al successivo giudizio.
Non si tratta del primo pronunciamento giudiziario a carico dell’ex giornalista Rai. Già nei mesi scorsi, infatti, Varriale era stato condannato a dieci mesi di reclusione in un altro procedimento legato agli stessi rapporti personali, sempre per episodi di violenza e comportamenti persecutori.
La decisione del tribunale di piazzale Clodio riporta l’attenzione su una vicenda che ha avuto un forte impatto mediatico, non solo per il profilo pubblico dell’imputato, ma anche per il tema affrontato. I giudici hanno ribadito che la notorietà non incide sulla valutazione dei fatti e che ogni responsabilità viene accertata esclusivamente sulla base delle prove.
La condanna rappresenta un nuovo capitolo giudiziario che segna in modo significativo il percorso personale e professionale di Enrico Varriale, mentre il caso continua a suscitare riflessioni più ampie sul rispetto, sulle relazioni e sul ruolo della giustizia nei confronti di figure pubbliche.
