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giovedì, 4 Dicembre 2025

Delitto di Garlasco, la nuova perizia riaccende i dubbi sul Dna

La nuova analisi genetica depositata nell’indagine sul delitto di Garlasco rimette in discussione quanto si pensava di sapere. La perita Denise Albani ha individuato una compatibilità tra il Dna trovato sotto le unghie di Chiara Poggi e la linea maschile della famiglia Sempio, ma la stessa esperta precisa che il materiale a disposizione è talmente scarso e deteriorato da non consentire l’identificazione di una persona specifica.

La perizia evidenzia aplotipi misti e parziali, segno che la traccia biologica è debole e frammentaria. Le analisi non permettono nemmeno di stabilire se il Dna fosse stato depositato sopra o sotto le unghie, né da quale dito provenisse. Restano incerti persino i modi e i tempi in cui quel materiale genetico potrebbe essere finito lì.

Di fatto, il rapporto tecnico apre una possibile pista, ma non la consolida: la compatibilità c’è, ma non è sufficiente per attribuire il campione a un soggetto della famiglia Sempio. Le valutazioni statistiche parlano di un supporto “moderatamente forte”, ma insufficiente per costituire una prova definitiva.

Il risultato è un quadro ancora sospeso, che non chiarisce la dinamica dell’aggressione e che, anzi, riporta il caso al centro di una discussione già complessa. La nuova perizia, invece di chiudere un capitolo, ne apre un altro carico di interrogativi.

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