Due vite spezzate tra le nevi dell’Himalaya. È la tragedia sul Monte Panbari, in Nepal, dove gli alpinisti italiani Alessandro Caputo e Stefano Farronato hanno perso la vita durante una spedizione verso la vetta di 6.887 metri.
Le forti nevicate che si sono abbattute sulla zona li hanno sorpresi al Campo 1, a circa 5.000 metri di quota. Da giorni non si avevano più notizie dei due, finché le autorità nepalesi non hanno confermato il loro decesso. Le squadre di soccorso continuano a lavorare nella speranza di ritrovare altri connazionali che risultano ancora dispersi.
Il Ministero degli Esteri italiano ha reso noto che il consolato generale di Calcutta e quello onorario di Kathmandu stanno seguendo da vicino la situazione, mantenendo contatti costanti con le famiglie delle vittime e con le autorità locali.
Il Monte Panbari non è tra le mete più battute dagli alpinisti, ma la sua imponenza e l’isolamento lo rendono una sfida affascinante per chi cerca esperienze estreme. Questa volta, però, la montagna si è trasformata in una trappola di ghiaccio e silenzio.
Un dramma che ricorda, ancora una volta, quanto sottile sia il confine tra l’avventura e il rischio. La tragedia sul Monte Panbari resterà impressa come un monito per chi continua a inseguire la vetta, dove la bellezza della natura incontra, troppo spesso, la sua ferocia.

