L’apertura della stagione venatoria in provincia di Cuneo si è trasformata in una tragedia. Un 46enne di Carrù, Daniele Barolo, è morto dopo essere stato colpito accidentalmente dal compagno di battuta che aveva puntato il fucile contro un cinghiale nella boscaglia. L’uomo, agricoltore e padre di due figlie, è stato raggiunto in pieno petto dal proiettile: i soccorritori non hanno potuto far altro che constatarne il decesso.
L’incidente è avvenuto in località Bordino, e i carabinieri hanno sequestrato l’arma per ricostruire l’esatta dinamica. Nello stesso giorno, nel Napoletano, un altro cacciatore è rimasto ferito al volto da una rosa di pallini, riportando lesioni lievi.
La notizia ha riacceso il dibattito sulla caccia. Michela Vittoria Brambilla, presidente della Lega Italiana Difesa Animali e Ambiente, ha definito questa pratica “crudele, anacronistica e pericolosa”, chiedendone l’abolizione. L’episodio sottolinea ancora una volta i rischi di un’attività che continua a provocare vittime non solo tra gli animali ma anche tra gli stessi cacciatori.