Un episodio surreale ha sconvolto la cronaca giudiziaria di Prato: Jang Bobo, cittadino cinese di 38 anni e considerato dagli inquirenti uno dei maggiori trafficanti di droga sul territorio nazionale, è riuscito a evadere dagli uffici della squadra mobile dopo essere stato arrestato con mezzo chilo di sostanze stupefacenti tra shaboo e ketamina. Nonostante le manette e l’alta sorveglianza, il criminale è riuscito a liberarsi e far perdere le proprie tracce in circostanze ancora tutte da chiarire.
Il procuratore Luca Tescaroli ha segnalato che la fuga è stata favorita anche dalla carenza di personale, evidenziando la pressione sotto cui operano le forze dell’ordine locali. Jang Bobo non è un volto nuovo alle cronache: in passato è stato trovato in possesso di armi da fuoco, coltelli e strumenti da scasso, oltre a risultare coinvolto in traffici di droga e documenti falsi.
La procura di Prato aveva già richiesto più volte la detenzione cautelare per Bobo, ottenendola solo recentemente dopo mesi di ricorsi. L’arresto era avvenuto proprio nei giorni scorsi, ma la sua evasione ha riaperto il dibattito sulla sicurezza e sull’efficienza del sistema di custodia dei soggetti considerati ad alta pericolosità.
L’episodio ha provocato sgomento e preoccupazione sia tra gli addetti ai lavori che tra i cittadini, rimettendo al centro dell’attenzione il tema della gestione delle risorse giudiziarie e del controllo sulla criminalità organizzata di matrice internazionale.
