A 45 miglia da Lampedusa, un barcone carico di migranti è affondato, provocando l’ennesima tragedia nel Mediterraneo. Ottantasette persone sono state tratte in salvo da un peschereccio tunisino, poi trasferite sull’isola dalla Guardia Costiera. Tra loro, anche 23 donne e 10 minori. Il corpo senza vita di una donna è stato recuperato e, secondo i sopravvissuti, ci sarebbero almeno sei dispersi.
L’imbarcazione, una struttura metallica lunga circa dodici metri, era salpata dalla località tunisina di La Louza nella notte, dopo che ciascun passeggero aveva pagato circa 585 euro per la traversata. I naufraghi provengono da diversi Paesi dell’Africa sub-sahariana, tra cui Camerun, Mali, Guinea e Sudan.
La tragedia riaccende i riflettori sul fenomeno migratorio e sulla pericolosità delle rotte nel Mediterraneo centrale, confermando ancora una volta il ruolo di Lampedusa come punto cruciale di approdo e di soccorso. Le autorità italiane hanno avviato le procedure di accoglienza, mentre proseguono le ricerche dei dispersi.