Ad Acireale, in provincia di Catania, un episodio insolito ha acceso il dibattito tra i fedeli. Don Alessandro Di Stefano, parroco della chiesa di San Sebastiano, ha benedetto una nuova attività commerciale all’interno di un centro commerciale utilizzando un comune nebulizzatore per piante, anziché il tradizionale aspersorio.
Il gesto, ripreso in un video circolato sui social, ha suscitato reazioni contrastanti: alcuni hanno considerato la “benedizione con lo spruzzino” poco rispettosa delle pratiche religiose, altri l’hanno interpretata come un gesto simpatico e informale, coerente con la personalità del sacerdote.
Il titolare del negozio ha preso le difese del parroco, sottolineando come l’iniziativa sia stata vissuta con gioia e spirito familiare da tutti i presenti, rigettando le accuse di irriverenza. La vicenda, però, è diventata oggetto di discussione pubblica, arrivando anche all’attenzione del vescovo di Catania.
Il caso solleva interrogativi sul rapporto tra rito, innovazione e percezione pubblica della Chiesa nell’era dei social media. Un semplice gesto, forse ingenuo, si è trasformato in un episodio che fa riflettere sul confine tra tradizione e modernità nella pratica religiosa.