Ogni mese, ogni cittadino italiano riceve in media 14 telefonate indesiderate, spesso provenienti da numeri apparentemente italiani ma in realtà falsificati tramite la tecnica dello “spoofing”. Si tratta di un fenomeno in continua crescita, con finalità perlopiù truffaldine, che colloca l’Italia tra i Paesi europei più colpiti.
Per contrastare questo problema, l’Agcom ha annunciato un piano in due fasi: la prima, operativa entro tre mesi, prevede l’installazione di sistemi tecnologici capaci di bloccare chiamate mascherate con numeri fissi italiani ma partite dall’estero; la seconda, entro sei mesi, coinvolgerà i numeri mobili, con controlli in tempo reale sulla loro validità.
Oltre al disagio per i cittadini, il telemarketing selvaggio rappresenta un’enorme perdita economica su scala globale, stimata in 76 miliardi di dollari nel 2024. Le autorità italiane si stanno dunque attrezzando con strumenti più sofisticati per difendere i consumatori, consapevoli del rischio che le attività illecite si spostino direttamente nel Paese per eludere i nuovi controlli.
L’obiettivo è limitare un fenomeno che, al di là del fastidio, rappresenta una concreta minaccia alla sicurezza e alla privacy dei cittadini.