Nel Barese, un fatto di cronaca scuote l’opinione pubblica: don Nicola D’Onghia, parroco 54enne, è stato posto ai domiciliari per l’incidente che ha causato la morte della 32enne Fabiana Chiarappa. La tragedia si è consumata sulla provinciale 172, tra Turi e Putignano, dove la giovane rugbista è stata travolta mentre era in sella alla sua moto.
Secondo le indagini, il prete stava usando il telefono mentre guidava. Nonostante l’impatto, Fabiana era ancora viva, ma il successivo schiacciamento da parte dell’auto è risultato fatale. Don Nicola si sarebbe fermato solo per controllare i danni alla vettura, senza prestare soccorso, presentandosi ai carabinieri soltanto il giorno successivo dopo essersi consultato con i suoi avvocati.
Le prove raccolte, tra cui l’uso costante del cellulare e le tracce di sangue sull’auto, hanno portato il Tribunale di Bari a disporre gli arresti domiciliari per il parroco, ritenuto a rischio di inquinamento delle prove e di possibile reiterazione del reato. La vicenda ha destato profondo sgomento nella comunità.