Nel cuore di Palermo, il centro storico si trasforma ogni giorno in una pista clandestina per giovanissimi spericolati a bordo di bici elettriche truccate. Senza casco, senza regole e con mezzi modificati ben oltre i limiti consentiti, questi baby pirati sfrecciano tra le vie affollate, mettendo a rischio pedoni e automobilisti.
L’ultimo episodio ha fatto discutere: due ragazzini di appena dodici anni hanno investito un bambino di sei nel pieno di un’isola pedonale. Eppure, il problema non è nuovo. Le immagini sui social mostrano minori alla guida di biciclette elettriche trasformate in veri e propri scooter, con acceleratori a manopola e velocità ben superiori a quelle consentite. I meccanici, interpellati sul fenomeno, confermano che le modifiche sono richieste dai clienti con la consapevolezza della loro illegalità. “Fanno finta di usare i pedali“, ammette chi lavora sulle due ruote.
Oltre alla pericolosità dei mezzi, preoccupa l’impreparazione di questi giovanissimi conducenti: molti non sanno riconoscere i segnali stradali e non hanno la minima idea delle norme di circolazione. Il rischio di incidenti aumenta, ma i controlli sono sporadici e il fenomeno continua a crescere.
Le biciclette elettriche potrebbero essere un’ottima alternativa di mobilità sostenibile, ma quando diventano strumenti di guida spericolata senza freni, il problema non può più essere ignorato.
