Israele e Hezbollah hanno raggiunto un accordo per un cessate il fuoco della durata di 60 giorni, mediato dagli Stati Uniti. L’annuncio, accolto con prudenza dalla comunità internazionale, arriva dopo 418 giorni di violenti scontri che hanno devastato la regione. Nelle ore precedenti l’entrata in vigore della tregua, Israele ha intensificato i bombardamenti su Beirut, colpendo aree finora risparmiate. Hezbollah ha risposto con lanci di droni verso obiettivi strategici a Tel Aviv.
Joe Biden ha rassicurato sull’assenza di truppe statunitensi nel sud del Libano, mentre Benjamin Netanyahu ha ribadito che Israele manterrà la libertà d’azione militare, pronto a rispondere in caso di riarmo di Hezbollah. Sul fronte palestinese, Hamas ha aperto alla possibilità di una tregua a Gaza, sebbene la situazione resti tesa.
Questo accordo rappresenta una pausa nel conflitto, ma il rischio di nuove escalation è concreto. Il futuro dipenderà dalla capacità delle parti di rispettare gli impegni e dalla pressione internazionale per trasformare questa tregua temporanea in un dialogo duraturo.