La febbre del Nilo continua a far registrare nuovi casi in Italia, con 51 contagi nell’ultima settimana e un totale di 16 morti. Secondo i dati dell’Istituto Superiore di Sanità, il virus è stato confermato anche in Puglia, dove le autorità monitorano attentamente la situazione attraverso la sorveglianza su cavalli, zanzare e uccelli. Dall’inizio dell’anno sono 382 i casi confermati, di cui 222 nella forma neuroinvasiva, la più grave.
Il virus si trasmette principalmente attraverso le punture di zanzare infette, e le regioni del nord come Veneto ed Emilia-Romagna stanno pagando il prezzo più alto, con la maggior parte dei decessi concentrati in queste zone. Tuttavia, anche il sud Italia, inclusa la Puglia, è interessato dalla diffusione del virus, che sta diventando un problema di sanità pubblica sempre più rilevante.
Per prevenire ulteriori contagi, le autorità invitano la popolazione a prendere precauzioni contro le punture di zanzara e a proteggere gli animali domestici. Con l’arrivo dell’autunno, la situazione potrebbe migliorare, ma la febbre del Nilo rimane una minaccia che non va sottovalutata, soprattutto nelle aree dove è stata già confermata la presenza del virus.