L’Italia si prepara ad accogliere un milione di ultranovantenni nei prossimi tre anni, sollevando l’urgenza di potenziare l’assistenza domiciliare e nelle RSA. Con l’aumento degli anziani fragili, che tra vent’anni sfioreranno i 19 milioni, un terzo dei quali over-65 a rischio di isolamento sociale, diventa essenziale migliorare il sistema di cura domiciliare.
Attualmente, gli over-65 che preferiscono le cure a casa sono passati da 252mila nel 2014 a quasi 550mila nel 2023, e dal 2022 al 2023, 80mila anziani in più hanno beneficiato di assistenza domiciliare. Tuttavia, l’isolamento sociale resta una preoccupazione, con circa 6 milioni di over-65 a rischio nei prossimi 20 anni.
Il sistema sanitario deve affrontare l’aumento degli accessi al Pronto Soccorso e i ricoveri inappropriati, incrementando la spesa sanitaria. Gli esperti sottolineano l’importanza di potenziare i servizi di long-term care, con Molise, Abruzzo, Basilicata, Toscana e Umbria tra le regioni più virtuose per l’assistenza domiciliare.
Al nord, Trento, Bolzano, Veneto, Piemonte e Lombardia mostrano i tassi di residenzialità più elevati.
