Stromboli, la perla del Mediterraneo, ha dato spettacolo con una forte esplosione, generando una intensa nube di cenere lavica sulla Sciara del Fuoco. Secondo l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), l’evento potrebbe essere stato causato dal collasso di una parte del vulcano a seguito di una valanga di detriti.
Le immagini catturate dalle telecamere termiche dell’Ingv rivelano la presenza di un trabocco lavico nella parte sommitale del vulcano. L’esplosione, avvenuta nelle scorse ore, ha lanciato materiale piroclastico ad alta quota, creando uno scenario spettacolare ma preoccupante per i residenti e i visitatori dell’isola.
L’Osservatorio Etneo dell’Ingv ha registrato una “repentina intensificazione dell’attività di spattering” alle 18:40 di ieri, seguita da esplosioni e emissioni di materiale lavico dall’area craterica nord. Alle 18:48, un flusso di materiale incandescente si è propagato rapidamente lungo la Sciara del Fuoco, raggiungendo la linea di costa e tuffandosi in mare.
L’evento è stato preceduto da un graduale incremento del segnale sismico, che ha raggiunto livelli molto alti alle 18:40. Tuttavia, l’analisi dei dati della rete Gnss ad alta frequenza non ha mostrato variazioni significative dei parametri al di fuori della normale variabilità.
L’esplosione sullo Stromboli, con la nube di cenere che ha oscurato il cielo sopra la Sciara del Fuoco, ha riacceso l’attenzione sulla pericolosità del vulcano. Gli esperti continueranno a monitorare l’attività sismica e vulcanica per garantire la sicurezza di residenti e visitatori.