‘Usa invia 150 milioni di dollari in munizioni all’Ucraina in un nuovo tentativo di sostenere Kiev nella sua lotta per difendere il territorio sovrano. Questo nuovo pacchetto di aiuti militari arriva in un momento critico del conflitto, con la Russia che accusa l’Occidente di essere responsabile della morte di civili.
Il Cremlino ha reagito duramente a questa mossa, convocando l’ambasciatrice americana a Mosca per discutere delle gravi conseguenze del recente attacco missilistico su Sebastopoli, in Crimea. Secondo il ministero degli Esteri russo, i missili Atacms, forniti dagli Usa, sono stati utilizzati in un raid che ha causato la morte di cinque persone, tra cui tre bambini.
Dimitri Peskov, portavoce del Cremlino, non ha risparmiato parole dure nei confronti degli Stati Uniti. “Il coinvolgimento degli Usa nel conflitto, con le conseguenti uccisioni di civili, non potrà non avere conseguenze,” ha dichiarato Peskov. Ha inoltre esortato i giornalisti presenti a chiedere ai loro colleghi in Europa e negli Usa perché i loro governi uccidono i bambini russi.
Mentre le tensioni tra Washington e Mosca continuano a salire, l’Unione Europea ha approvato il 14esimo pacchetto di sanzioni contro la Russia. Queste nuove misure punitive mirano a isolare ulteriormente il regime di Putin, nel tentativo di frenare l’aggressione russa in Ucraina.
Con l’Usa che invia 150 milioni di dollari in munizioni all’Ucraina, la situazione sembra destinata a peggiorare. La decisione di fornire ulteriori armi a Kiev è vista come un chiaro segnale di supporto da parte dell’Occidente, ma rischia di intensificare ulteriormente il conflitto. La Russia, dal canto suo, sembra determinata a reagire in modo sempre più aggressivo.
La guerra in Ucraina, che oggi giunge al giorno 854, non mostra segni di tregua. L’Usa invia 150 milioni di dollari in munizioni all’Ucraina, mentre la Russia continua a accusare l’Occidente di crimini contro i civili. Nel frattempo, l’Europa cerca di mantenere una posizione ferma con nuove sanzioni. Il mondo intero guarda con apprensione, sperando in una soluzione pacifica che al momento sembra lontana.