Roma, colto dalla rabbia, lancia il cognato dal balcone. Questo l’incredibile episodio che ha scosso la capitale, dove un 40enne ha aggredito e scaraventato dal balcone il cognato dopo averlo sorpreso in un’intimità inaspettata con la propria figlia sedicenne. L’uomo è stato fermato con l’accusa di maltrattamenti in famiglia e tentato omicidio.
Tornato a casa in un apparentemente normale pomeriggio di fine maggio, l’uomo non avrebbe mai immaginato di trovare sua figlia 16enne a letto con lo zio 35enne. Colto da un impeto di rabbia, ha reagito in modo violento, aggredendo il cognato e lanciandolo dal balcone del terzo piano. La vittima dell’aggressione, ora ricoverata all’ospedale Sant’Andrea, ha riportato diverse fratture e una prognosi di 39 giorni.
Sorprendentemente, il caso non è stato subito denunciato. Solo qualche giorno dopo, la giovane ha allertato la polizia a causa delle continue minacce ricevute dal padre, permettendo così alle forze dell’ordine di risalire all’intero accaduto. Gli agenti hanno fermato l’uomo alla fermata dei bus a Saxa Rubra, grazie alla segnalazione della ragazza, che lo descriveva come violento e minaccioso, armato di una lima per unghie affilata nascosta nella cover del cellulare.
La studentessa ha raccontato agli agenti che tutto è cominciato il 24 maggio, quando il padre, in preda all’ira, ha scaraventato lo zio dal balcone. Le ferite riportate dall’uomo caduto da un’altezza di circa tre metri sono state gravi, ma non mortali. La polizia ha subito avviato un’indagine approfondita, con le procure di Roma e Viterbo ora coinvolte nel caso.
Il 40enne è stato arrestato con le accuse di maltrattamenti in famiglia e tentato omicidio, attualmente detenuto nel carcere di Regina Coeli. Questo drammatico evento solleva ancora una volta il problema della violenza domestica, un fenomeno troppo spesso nascosto tra le mura domestiche e che necessita di interventi tempestivi ed efficaci.
La vicenda ha scosso profondamente l’opinione pubblica romana e non solo. Una storia che, seppur con toni tragicomici, mette in luce dinamiche familiari di estrema complessità e pericolosità. Resta da vedere come si evolveranno le indagini e quali saranno le conseguenze per tutte le persone coinvolte.