L’ultimo caso di droga a Milano potrebbe essere confuso con una sceneggiatura di un film noir moderno. Al centro dell’azione, eroina nella soppressata, un metodo di contrabbando tanto bizzarro quanto efficace, almeno fino alla sua scoperta.
Il film si apre in un anonimo box di periferia, dove la polizia di Milano ha fatto irruzione, arrestando due cittadini albanesi, di 36 e 46 anni. L’accusa? Detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio. Ma non è la droga da sola a stupire, bensì il suo nascondiglio: eroina nella soppressata calabrese, accuratamente confezionata sottovuoto.
Gli agenti, durante la perquisizione, non hanno solo trovato i panetti di droga camuffati da delizioso insaccato. Hanno anche scovato un tesoro nascosto nell’abitazione dei sospettati: 70.000 euro in contanti, probabilmente proventi dell’illecito commercio.
Questo ritrovamento solleva numerose questioni sulla creativitĂ nel crimine organizzato. L’eroina nella soppressata non è solo una scelta insolita, ma anche un chiaro segnale di quanto lontano possano spingersi i trafficanti per eludere la legge.
La domanda che ora si pongono gli investigatori è quanta droga sia stata già distribuita attraverso questo metodo prima della scoperta. E quanto questa tecnica sia diffusa in altri circuiti illegali.
Con questo arresto, Milano conferma ancora una volta la sua posizione cruciale nel panorama del narcotraffico europeo, mostrando come l’ingegnositĂ criminale non conosca confini, nĂ© in termini di geografia nĂ© di creativitĂ .
Con ogni probabilitĂ , questo non sarĂ l’ultimo episodio straordinario nel lungo scontro tra legge e illegalitĂ .