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sabato, 2 Novembre 2024

Carceri in crisi a Trento: il Governo deve agire ora

A Trento, la quiete è stata interrotta da un clamoroso episodio di rivolta carceraria. Carceri in crisi a Trento diventa il grido d’allarme che riecheggia tra le mura di un istituto dove un detenuto, con l’aiuto di un piccolo gruppo di complici, ha trasformato un intero reparto in un cumulo di macerie. La scintilla? Una sanzione disciplinare che ha scatenato l’inferno, portando a ore di tensione palpabile, tagliate solo dall’intervento deciso della Polizia penitenziaria.

Il Segretario Generale della UILPA Polizia Penitenziaria, Gennarino De Fazio, lancia un’accorata richiesta al Governo: carceri in crisi a Trento non può più essere un titolo di cronaca, ma un serio campanello d’allarme. Con una struttura in ginocchio e decine di detenuti da ricollocare, l’episodio di Trento è la punta dell’iceberg di una situazione che rasenta l’irreparabile.

L’episodio solleva dubbi non solo sulla gestione delle misure disciplinari ma anche sull’organizzazione interna delle carceri italiane, dove sembra che pochi possano tenere in scacco interi istituti. La mancanza di personale diventa così un tema cruciale, con un deficit di 18mila unità che grida vendetta in un paese che cerca di bilanciare giustizia e sicurezza.

Carceri in crisi a Trento ci costringe a riflettere: come può un sistema carcerario al limite sopportare la pressione senza crollare? La risposta del Governo, fino ad ora, sembra essere stata un silenzio assordante. Serve un intervento rapido e deciso, che vada oltre la mera repressione, per ristabilire un equilibrio tra diritti e doveri, tra sicurezza e dignità.

L’urgenza è chiara: ridurre la densità detentiva, potenziare gli organici e garantire un’assistenza sanitaria adeguata. Solo così potremo sperare di evitare che episodi come quello di Trento diventino la norma, anziché l’eccezione.

La crisi carceraria di Trento ci mette di fronte a un bivio: continuare a ignorare i segnali di allarme o iniziare a costruire un sistema di giustizia che sia realmente in grado di rieducare, e non solo di punire. Il tempo per le mezze misure è finito; è ora che il Governo si dia una mossa.

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