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giovedì, 21 Novembre 2024

Bari: neonata trovata nella culla termica di una chiesa

In una mattina ordinaria nel quartiere Poggiofranco di Bari, una storia straordinaria prende forma. Una neonata, appena venuta al mondo, è stata trovata nella culla termica della parrocchia di San Giovanni Battista. Il ritrovamento della piccola ha immediatamente scosso la comunità, portando alla luce un racconto di umanità e speranza.

La culla termica, un dispositivo introdotto nel 2014 per offrire un rifugio sicuro ai neonati in situazioni di emergenza, ha svolto il suo ruolo cruciale. Don Antonio Ruccia, il parroco della chiesa, è stato allertato da un sensore che ha fatto squillare il suo cellulare, segnalando la presenza della piccola. Con delicatezza e cura, don Antonio ha accolto la neonata, che è stata poi trasferita al reparto di Neonatologia del Policlinico di Bari.

Il nome scelto per la bambina, Maria Grazia, riflette la speranza e la fede che la comunità vuole trasmetterle. La discrezione con cui è stata lasciata nella culla termica suggerisce un atto di amore profondo e disperato da parte dei genitori. Le circostanze esatte rimangono avvolte nel mistero, ma l’atto parla da sé: un desiderio di protezione e un futuro migliore per Maria Grazia.

Questo evento non è il primo nel suo genere. Nel luglio di tre anni fa, un altro bambino, Luigi, è stato lasciato nella stessa culla, accompagnato da un biglietto che descriveva le sue abitudini. Questi episodi, sebbene rari, rivelano una realtà nascosta di genitori che, di fronte a difficoltà insormontabili, scelgono questa via per garantire ai loro figli una possibilità di vita migliore.

In un mondo dove spesso le notizie negative dominano i titoli, storie come quella di Maria Grazia e Luigi offrono una prospettiva diversa. Mostrano l’esistenza di comunità pronte ad accogliere e proteggere, e la presenza di strutture come le culle termiche che incarnano un messaggio di speranza e solidarietà.

In conclusione, la storia di Maria Grazia è un richiamo alla nostra umanità condivisa. Ci ricorda che, anche nelle circostanze più difficili, esistono gesti di amore inaspettato e scelte coraggiose volte al benessere dei più piccoli e indifesi.

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