In sella alle loro moto, sono arrivati ancora una volta. Volti coperti. Armi pesanti in mano. Sfrecciano per i viali sparando all’impazzata. È il terrore che scende nelle strade di Caivano. Esplosi 19 colpi, fortunatamente senza causare danni a cose o feriti, ma l’evento ha riacceso i riflettori sull’insicurezza crescente nella zona.
Don Patriciello, una figura chiave nella comunità, non tace di fronte a questa ennesima dimostrazione di violenza. “È inaccettabile che le nostre strade diventino teatro di queste azioni criminali. Viviamo in un clima di paura costante, dove i cittadini onesti sono fatti prigionieri nella propria casa,” dichiara il sacerdote.
Le forze dell’ordine sono sulle tracce dei responsabili, ma la comunità è stanca. Stanca di vivere nel timore, stanca di vedere le proprie strade trasformarsi in campi di battaglia. “Sono necessarie azioni concrete per combattere la violenza e ristabilire la pace sociale,” aggiunge don Patriciello, “non possiamo più aspettare.”
Questo episodio rappresenta solamente l’ultima di una serie di eventi che stanno deteriorando il tessuto sociale della zona. È un campanello d’allarme che non può essere ignorato. La denuncia di don Patriciello è un grido di allarme che risuona non solo per Caivano, ma per ogni città in cui la sicurezza dei cittadini è minacciata.