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mercoledì, 1 Maggio 2024

Il commosso addio a Giulia Tramontano

Il commosso addio a Giulia Tramontano. Tanta la commozione tra le migliaia di persone che hanno partecipato al funerale di Giulia Tramontano, la giovane donna di 29 anni incinta di sette mesi uccisa a Senago dal suo fidanzato

Nonostante i funerali si siano svolti in forma privata, la partecipazione della gente è stata numerosa e significativa.

Tantissima gente ai funerali di Giulia Tramontano
Tantissima gente ai funerali di Giulia Tramontano

Una folla commossa si è radunata fuori dalla chiesa di Santa Lucia a Sant’Antimo per rendere omaggio a Giulia e mostrare solidarietà alla sua famiglia. Gli applausi hanno accolto l’uscita della bara dalla chiesa dopo la cerimonia funebre, un gesto di rispetto e sostegno.

Il sagrato della chiesa era adornato da un lungo drappo bianco e rosa che recitava un messaggio potente: “L’amore non priva, ma regala, protegge non uccide. Tutti uniti per Giulia e Thiago.”

Questa frase ha rappresentato la volontà di combattere la violenza di genere e ha simboleggiato l’amore e il supporto della comunità per Giulia e il suo bambino non nato.

Durante il trasporto della bara in chiesa, l’atmosfera era pervasa da un profondo dolore.

La famiglia di Giulia – sua madre, suo padre, sua sorella e suo fratello – ha vissuto un momento di estrema sofferenza.

Per rispettare la loro privacy e preservare l’intimità del rito funebre, è stata richiesta riservatezza, con la presenza della polizia a garantire l’ordine all’esterno della chiesa.

Tra gli presenti ai funerali c’erano anche il sindaco di Senago, Magda Beretta, e il sindaco di Sant’Antimo, Massimo Buonanno, rappresentanti dei comuni in cui Giulia aveva vissuto e di cui era originaria.

La partecipazione delle autorità locali ha sottolineato l’importanza di affrontare il problema della violenza di genere a livello istituzionale e sociale.

Il funerale di Giulia Tramontano ha suscitato una profonda commozione e indignazione in tutta l’Italia, rivelando una volta di più la persistente emergenza del femminicidio.

Questo tragico evento richiama l’urgenza di agire con determinazione per porre fine alla violenza di genere, promuovendo una cultura di rispetto e protezione delle donne.

È necessario che la società nel suo insieme si mobiliti per contrastare questa grave violazione dei diritti umani e garantire un futuro in cui le donne possano vivere libere dalla paura e dalla violenza.

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