Uccisi i due killer, arrestato un terzo presunto complice. Obama: “leggi più efficaci sulle armi perché non accada mai più”
La strage è avvenuta ieri sera, 3 dicembre, alle 11 ora locale (le 20 italiane) in un centro per disabili di San Bernardino, negli Stati Uniti. I due killer, armati con fucili AK-47, con indosso giubotti anti-proiettile e con i volti coperti da passamontagna e in tuta mimetica militare, sono entrate aprendo il fuoco al blocco 1300 di Waterman Avenue, vicino Orange Show Road, in un centro di servizi sociali di San Bernardino, dove era in corso la festa di Natale dei dipendenti. La cittadina conta 200 mila abitanti, e si trova a circa 100 chilometri a est di Los Angeles. Nell’Inland Regional Center lavorano 670 persone che si occupano di persone con disabilità. Quattordici le vittime e 17 i feriti. I due presunti killer erano fuggiti a bordo di un suv. Dopo un inseguimento ripreso in diretta televisiva i due sono stati uccisi in seguito a uno scontro a fuoco con la polizia. Dal mezzo su cui viaggiavano hanno anche lanciato delle cosiddette “pipe bomb”, ordigni rudimentali, verso gli agenti di polizia. L’FBi al momento non si pronuncia sul movente della strage e non viene esclusa l’eventualità di un attacco terroristico.
I due presunti killer sono un uomo e una donna, rispettivamente di 28 e 27 anni: Syed Farook, cittadino americano di 28 anni, ma originario del Qatar e di religione musulmana, e la ventisettenne Tashfeen Malik, che potrebbe essere sua moglie. Dalle prime ricostruzioni Farook sarebbe in qualche modo connesso al centro di servizi sociali e all’origine della strage potrebbe anche esserci un diverbio professionale: l’uomo lavorava infatti per il dipartimento dell’ambiente ed era presente alla festa. Secondo alcune testimonianze sarebbe andato via in anticipo in seguito a una lite.
Il presidente degli Stati Uniti, Barak Obama, ha affermato che “bisogna fare leggi più restrittive e aumentare i controlli perchè questo non accada mai più”. Ed ha aggiunto: “abbiamo una no-fly list per le persone che non possono salire sugli aerei, ma le stesse persone possono entrare in un negozio e acquistare un’arma. Questa legge deve essere cambiata”. C’è una frequenza “di sparatorie di massa in questo Paese che non ha uguali in nessun altro posto al mondo”, haa aggiunto. Negli Stati Uniti, stando ad alcune recenti stime, si venderebbero in un solo giorno 200mila pistole.