Ci sono Nazioni all’avanguardia e Nazioni ‘da guardia’ che restano a guardare ed ammirare. Nella prima categoria di nazioni, rientra la Francia, che sul tema della tutela e salvaguardia dell’ambiente ha lanciato un’iniziativa degna di merito. Il governo francese ha deciso di versare un’indennità di 25 centesimi a chilometro percorso per i cittadini che vanno al lavoro in bicicletta. L’obiettivo è quello di arrivare a un quarto dei trasporti su due ruote ne 2020. Un’idea sana e anti-smog voluta dal ministro dell’Ecologia francese, Ségolène Royal. Ridurre le emissioni tossiche, lo smog, l’inquinamento significa rispettare l’ambiente e creare un rapporto di armonia e sinergia tra l’uomo e ambiente. A meno di due mesi dal vertice mondiale sul Clima, che si terrà a Parigi il 30 novembre e vedrà coinvolti 196 paesi, la Francia si erge come portabandiera di valori di civiltà ed educazione ambientale. Non dimentichiamo che Parigi fu la prima capitale a inventare, otto anni fa, il bike sharing (servizio di biciclette pubbliche), usato ormai da 270mila persone e copiato in tutto il mondo. Dunque, l’importanza dell’utilizzo della bicicletta come mezzo di trasporto è stata da tempo favorita, agevolata e preferita dal governo francese che non solo conferma la sua attenzione al tema ambientale ma anche allo sviluppo economico. L’anno scorso è stato toccato un nuovo record: oltre 2 milioni di biciclette vendute, più delle immatricolazioni. Un chiaro e lampante esempio di come, unire l’utile al dilettevole sia un vantaggio sotto ogni aspetto. L’opposto rispetto all’Italia, che ha difficoltà nel rispettare trattati e protocolli internazionali sul clima e l’ambiente, che nei capoluoghi di regione (fortunatamente non in tutti) non ha neanche le piste ciclabili, che gareggia per il primo posto di nazione con un elevato e smisurato tasso di inquinamento, che al tavolo delle riforme è bocciata in ecologia. A noi, piace guardare.
E.D’E.