C’è anche il sottosegretario all’Agricoltura, Giuseppe Castiglione (Ncd), tra gli indagati per turbativa d’asta nell’inchiesta della Procura di Catania sull’appalto per la gestione del Cara di Mineo, il centro di accoglienza coinvolto nell’inchiesta “Mafia Capitale” per un giro di tangenti sugli immigrati: un euro ogni migrante ospitato dalla struttura. Nel decreto di sette pagine, valevole come informazione di garanzia, ci sono i nomi dei sei indagati: Giuseppe Castiglione, che è anche deputato nazionale e coordinatore di Ncd Sicilia, “nella qualità di soggetto attuatore per la gestione del Cara di Mineo”; Giovanni Ferrera, “nella qualità di direttore generale del Consorzio tra Comuni, Calatino Terra di Accoglienza”; Paolo Ragusa, “nella qualità di presidente della Cooperativa Sol. Calatino”; Luca Odevaine “nella qualità di consulente del presidente del Consorzio dei Comuni”, e i sindaci di Mineo e Vizzini, Anna Aloisi e Marco Aurelio Sinatra. L’ipotesi della Procura è che gli indagati “turbavano le gare di appalto per l’affidamento della gestione del Cara di Mineo del 2011, prorogavano reiteratamente l’affidamento e prevedevano gara idonee a condizionare la scelta del contraente con riferimento alla gara di appalto 2014”.
Oggi, intanto, al via gli interrogatori di garanzia per i destinatari delle ordinanze di custodia cautelare emesse nell’ambito dell’inchiesta “Mafia Capitale“. Oggi saranno sentiti dal gip Flavia Costantini tutti i reclusi a Regina Coeli: tra i quali Mirko Coratti, già presidente dell’Assemblea Comunale; Francesco Ferrara, dirigente della cooperativa “La Cascina”; il dirigente comunale Angelo Scossafava e l’ex assessore della giunta Marino, Daniele Ozzimo.
Domani sarà la volta di tutti gli indagati condotti ieri nel carcere di Rebibbia. Indagata Gabriella Errico, presidente della cooperativa “Un sorriso”. Il reato che le viene contestato è quello di turbativa d’asta, anche se il gip ha deciso di rigettare la richiesta di misura cautelare spiegando che nei suoi confronti “possa essere effettuata una prognosi favorevole, in ordine all’astensione dalla commissione di ulteriori reati, tenuto anche conto della pena che ragionevolmente potrà essere irrogata”.
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