La Guardia di Finanza ha scoperto la compromissione di 53 siti italiani dove sono state pubblicate pagine web che rimandano ad alcuni portali di e-commerce ospitati su server esteri: negozi virtuali, dove venivano commercializzati prodotti della casa di moda “Louis Vuitton” a prezzi nettamente inferiori. I 53 siti, la cui alterazione è avvenuta all’insaputa dei titolari, sono riconducibili a soggetti pubblici (come Comuni e Scuole) e a realtà private italiane.