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sabato, 23 Novembre 2024

Raccolte 33mila firme per chiudere il programma di Belèn

Da poco tempo, il pomeriggio di Italia 1 offre un programma dedicato alle teenager,Come mi vorrei, condotto e creato da Belèn Rodriguez, ma non tutti hanno gradito, in particolare Camilla De Luca, una studentessa padovana che pur di chiudere il programma ha creato una petizione ed è riuscita a raccogliere 33 mila firme. Da Facebook arriva la risposta della showgirl argentina:In Italia per cambiare una legge nessuno fa niente, invece per cercare di far chiudere un programma si raccolgono firme, quando basterebbe semplicemente cambiare canale. Una buona giornata piena di sorrisi! Secondo Camilla Come mi vorrei sarebbe «maschilista e pieno di stereotipi. Potrebbe chiamarsi Come mi vorreste voi. Una ragazzina che lo guarda è portata a pensare che l’unico modo per avere un ragazzo ed essere accettata dagli altri sia cambiare radicalmente per aderire a un’immagine stereotipata e falsa dettata da una società omologante». La petizione si riferisce alla prima puntata, quando Linda, 21enne dal look gotico ma che ripete «mi piaccio così», chiede a Belen un aiuto: «Invece di ricevere consigli, viene insultata e presa in giro per come si veste, le viene detto che deve cambiare senza tenere in conto le sue opinioni». Troppo per Camilla. Ma non per il direttore di Italia1, Luca Tiraboschi: «Stiamo parlando di un people show, di intrattenimento. Non credo sia compito della tv commerciale e in particolare di un programma come questo fare dell’introspezione psicologica approfondita». Per il direttore non bisogna dimenticare «che le ragazze si rivolgono a noi per avere dei consigli. Oggi vanno di moda gli instant book , noi facciamo degli instant look e, se la protagonista non ci si rivede, dal giorno dopo può tornare come prima». Ma, in una rete che si rivolge ai giovani, non rischia di passare il messaggio che quello che gli altri pensano sia più importante di come si sente ogni ragazza? «Sono consigli. I pionieri con questo genere di programmi siamo stati noi con Il brutto anatroccolo, ma ora ce ne sono di simili su Real Time, Mtv, FoxLife, e nessuno dice niente. Ma siccome qui c’è Belen scatta la polemica».

Una congiura? «È un personaggio catalizzante e attira più critiche degli altri. Invece è perfetta per il programma: per le ragazze è come ricevere consigli dall’amica che ce l’ha fatta. Anche lei ha avuto le sue insicurezze». Ogni tanto le sfuggono commenti non proprio tenerissimi. Eppure, per Tiraboschi «è troppo blanda. Il rapporto è quello tra il coach e il pugile all’angolo: a volte è necessario essere aspri per scuotere». Non la vede così Anna Oliverio Ferraris, psicoterapeuta e autrice di libri tra cui Chi manipola la tua mente: «I media hanno una evidente tendenza a semplificare la figura femminile, riducendola al look. Si finisce per proporre modelli che non fanno bene perché non sono raggiungibili». Secondo la psicoterapeuta: «Da una parte programmi come questo semplificano la diversità, dall’altra alimentano l’insicurezza che spinge le ragazze a partecipare facendo capire loro che davvero non andavano bene». Tiraboschi non lo pensa. Ma una suggestione la accoglie: «Siamo alla prima edizione: non è detto che non si possa recepire il suggerimento per la prossima». Di chiusura, insomma, non se ne parla. (da mondo24.it)

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