L’Australia segna un punto di svolta nella regolamentazione digitale con una legge che vieta l’accesso ai social media per gli under 16. Approvata dal Parlamento con largo sostegno, la normativa impone alle piattaforme come Facebook, Instagram e X di adottare misure per bloccare gli utenti minorenni, pena multe fino a 50 milioni di dollari australiani.
Non mancano le polemiche. Se da un lato la legge è considerata un passo avanti per la tutela dei giovani, dall’altro c’è chi teme che possa portare a effetti collaterali come l’isolamento sociale o l’uso di piattaforme meno sicure. Meta, il colosso tecnologico di Mark Zuckerberg, ha espresso perplessità, proponendo soluzioni alternative come la verifica dell’età tramite sistemi operativi.
Con un anno di tempo per adeguarsi, questa misura punta a responsabilizzare le aziende tecnologiche e a creare un precedente per altri Paesi, accendendo il dibattito su sicurezza online e diritti digitali.