Il CEO di A2A, Marco Mazzoncini, ha recentemente sottolineato la gravità dell’emergenza idrica che l’Italia e il mondo stanno affrontando. “Il 2022 è l’anno peggiore,” afferma, quantificando la riduzione dell’acqua a un volume equivalente a 60 laghi Trasimeno. La cifra necessaria per affrontare questa crisi? 48 miliardi di euro nel prossimo decennio.
Il problema dell’acqua è complesso e richiede un approccio multidisciplinare. Non si tratta solo di infrastrutture idriche, ma anche di una gestione sostenibile delle risorse e di un uso responsabile da parte dei cittadini e delle industrie. Mazzoncini sottolinea che è necessario un impegno collettivo per risolvere questo problema, che ha effetti devastanti non solo sull’ambiente, ma anche sull’economia e sulla qualità della vita.
Tuttavia, la cifra di 48 miliardi solleva domande sulla fattibilità finanziaria di un tale progetto. Da dove verranno questi fondi? Qual è il ruolo dell’UE e degli altri enti internazionali? Queste sono domande che necessitano di risposte rapide, data l’urgenza della situazione.
L’emergenza idrica è una sfida globale che richiede soluzioni globali. La dichiarazione di Mazzoncini è un campanello d’allarme che non può essere ignorato. Ora più che mai, è fondamentale agire con decisione e rapidità per garantire un futuro sostenibile.