Il Comitato Olimpico e Paralimpico Americano (USOPC) ha comunicato alle federazioni sportive nazionali l’obbligo di escludere le atlete transgender dalle competizioni femminili, in conformità con un ordine esecutivo firmato dal presidente Donald Trump. La direttiva, introdotta nel documento sulla “Politica per la sicurezza degli atleti”, segue quanto già deciso dalla NCAA nei mesi scorsi.
Il provvedimento federale, intitolato “Tenere gli uomini fuori dagli sport femminili”, impone restrizioni rigide e minaccia il taglio dei fondi alle organizzazioni che permettono la partecipazione di atlete transgender in categorie femminili. Il Comitato Olimpico, guidato da Sarah Hirshland e Gene Sykes, ha spiegato di dover rispondere agli obblighi imposti dalle istituzioni federali, puntando sulla necessità di ambienti di gara “equi e sicuri”.
Immediate le critiche da parte del National Women’s Law Center, che ha accusato l’USOPC di cedere alla pressione politica, a scapito dei diritti e della sicurezza delle atlete coinvolte.
Questa decisione accende un dibattito acceso e complesso, in bilico tra inclusività, biologia e regole sportive, segnando una svolta significativa nel panorama dello sport statunitense.