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giovedì, 21 Novembre 2024

Lotta all’Antisemitismo: il calcio Italiano dice Basta!

Un regolamento specifico determinerà “le procedure per le quali, all’insorgere di cori, gesti ed espressioni di carattere antisemita, l’interruzione immediata delle partite di calcio dovrà essere disposta, comunicando simultaneamente al pubblico i motivi della sospensione attraverso annunci effettuati tramite altoparlanti e schermi”.

Questo è quanto previsto dalla dichiarazione di intenti per la lotta all’antisemitismo firmata oggi al Viminale tra il ministro degli Interni Matteo Piantedosi, il ministro dello Sport e della Gioventù Andrea Abodi, il coordinatore nazionale per la lotta all’antisemitismo Giuseppe Pecoraro e il presidente della Federazione Italiana Gioco Calcio Gabriele Gravina.

Le misure concordate dai firmatari sono 13.

Oltre alla sospensione del gioco in caso di cori antisemiti, ecco le altre:

– Inserire nel Codice etico un riferimento esplicito alla definizione di antisemitismo dell’Ihra (International holocaust remembrance alliance) e all’inammissibilità di qualsiasi atteggiamento o espressione antisemita da parte degli associati, dei tesserati, dei tifosi organizzati, prima, durante e dopo le manifestazioni sportive, prevedendo un adeguato sistema sanzionatorio.

– Non assegnare ai giocatori la maglia con il numero 88, considerato un richiamo esplicito alla simbologia nazista.

– Vietare l’utilizzo da parte della tifoseria di qualsiasi simbolo che possa ricordare i concetti attinenti al nazismo e all’odio antisemita.

– Responsabilizzare i tesserati delle società sportive a tenere un linguaggio non discriminatorio in tutte le manifestazioni pubbliche, anche in occasione di interviste, comunicazioni, messaggi sui social o commenti televisivi, prendendo immediatamente e ufficialmente le distanze da gesti/parole/simboli/post riconducibili a frange della tifoseria che inneggino all’antisemitismo.

– Impegnare i tesserati delle società sportive a partecipare, sostenere e promuovere campagne di comunicazione finalizzate al contrasto di ogni forma di antisemitismo, adottando anche iniziative premiali che promuovano l’obiettivo.

– Manifestare immediata solidarietà alle vittime di discriminazione antisemita negli stadi, anche attraverso iniziative concrete che testimonino la totale estraneità e l’avversione delle società sportive a questi episodi.

– Verificare, anche attraverso un più strutturato e significativo uso della tecnologia, il rispetto rigoroso dell’assegnazione nominale del posto negli stadi, così da rendere più agevole l’individuazione dei responsabili delle manifestazioni antisemite, prevedendo sanzioni se la società responsabile non si adopera adeguatamente affinché durante tutto lo svolgimento delle partite gli spettatori mantengano il posto assegnato.

– Potenziare il sistema di video sorveglianza e i servizi di stewarding tanto all’interno quanto nei pressi delle strutture sportive, in particolare nei luoghi ove si siano verificati episodi di antisemitismo.

– Prevedere che le sanzioni comminate alle società sportive per gli episodi di antisemitismo che avvengono in occasione delle manifestazioni sportive, siano valide anche nei campionati successivi, non solo al fine di evitare la prescrizione ma avendo come effetto – in caso di recidiva – l’inasprimento della sanzione stessa.

– Valorizzare il comportamento proattivo delle società sportive ai fini della puntuale osservanza del decalogo nelle eventuali determinazioni concernenti l’applicazione delle sanzioni previste per episodi di antisemitismo.

– Organizzare, in collaborazione con le società e le Leghe, visite al Memoriale della Shoah di Milano (Binario 21) o in altri luoghi della memoria della Shoah, in Italia e all’estero, per i rappresentanti delle tifoserie organizzate e per i tesserati delle società sportive, al fine di far conoscere la vicenda storica della deportazione degli ebrei e di sensibilizzare sul tema dell’antisemitismo.

– Promuovere, in collaborazione con i media specializzati e le piattaforme dei social network, iniziative di comunicazione sul tema dell’antisemitismo, anche svincolate da contingenti episodi di intolleranza.

In conclusione, queste misure rappresentano un passo avanti significativo nella lotta all’antisemitismo nel calcio italiano.

L’impegno dei vari attori coinvolti sottolinea l’importanza di un approccio multilaterale e integrato per affrontare e prevenire ogni forma di discriminazione e di odio.

L’efficacia di queste azioni sarà valutata sulla base della loro attuazione e dei risultati ottenuti, ma non vi è dubbio che queste iniziative rappresentino un importante segnale di cambiamento verso un ambiente calcistico più inclusivo e rispettoso.

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