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martedì, 21 Ottobre 2025

Italia in crisi di culle: la natalità scende ai minimi storici

L’Italia fa sempre meno figli. I nuovi dati Istat fotografano un Paese che continua a perdere nascite anno dopo anno: nel 2024 i bambini venuti alla luce sono stati poco meno di 370mila, con un calo del 2,6% rispetto all’anno precedente. E i numeri del 2025, nei primi sette mesi, indicano un’ulteriore discesa del 6,3%. La crisi della natalità in Italia non accenna a fermarsi.

Il tasso di fecondità medio per donna scende a 1,18 figli nel 2024 e raggiunge l’ennesimo minimo storico nel 2025 con 1,13. Dal 2008 — quando si contavano oltre 576mila nati vivi — il Paese ha perso più di 200mila nuove nascite. Dietro questi dati non c’è solo la scelta di fare meno figli, ma anche un fattore demografico: oggi ci sono meno persone in età fertile rispetto al passato.

Le eccezioni positive arrivano dalle Alpi. Valle d’Aosta, Bolzano e Trento sono le uniche aree che registrano un piccolo incremento, mentre il resto d’Italia arretra, con punte negative in Abruzzo e Sardegna. Una frattura geografica che conferma come il sostegno alle famiglie funzioni solo dove i servizi sono solidi.

A cambiare è anche la forma della famiglia. Crescono i figli nati fuori dal matrimonio, che rappresentano ormai oltre il 43% del totale. Un segno dei tempi: meno vincoli, più libertà, ma anche meno nascite in assoluto.

La crisi della natalità in Italia è ormai un tema strutturale, che tocca economia, welfare e futuro sociale. Un Paese che invecchia senza ricambio rischia di perdere non solo popolazione, ma anche energia, prospettive e speranza.

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