La recente dichiarazione del Presidente italiano Sergio Mattarella sul futuro dell’Unione Europea tocca un punto nodale: la necessità di una coesione forte tra gli Stati membri. “Nessun Paese UE pensi a un futuro separato,” avverte Mattarella, in un momento storico in cui la frammentazione sembra più probabile che mai. Brexit, le tensioni Est-Ovest sui diritti civili e la gestione della pandemia sono solo alcune delle sfide che hanno minato l’unità europea negli ultimi anni.
La visione del Presidente italiano è chiara: rafforzare la capacità dell’UE di essere un interlocutore globale. In un mondo sempre più multipolare e interconnesso, l’isolazionismo nazionale non è una strategia sostenibile. Dall’ambiente al commercio, dalla sicurezza alla diplomazia, le sfide globali richiedono soluzioni globali. Una UE forte e unita può essere quel giocatore influente che stabilisce standard elevati e promuove il benessere collettivo.
Il messaggio di Mattarella è un richiamo all’azione per tutti gli Stati membri. È tempo di mettere da parte le divisioni e di riconoscere che l’interesse comune risiede nella collaborazione e nell’unità. Come blocco unito, l’UE ha il potenziale di essere un faro di stabilità e progresso. Ignorare questo richiamo all’unità potrebbe non solo compromettere il futuro dell’UE, ma anche la sua rilevanza globale.