Obesità, cambia la diagnosi: superato il tradizionale BMI, arrivano nuovi parametri per una valutazione più precisa. La Commissione internazionale di esperti ha introdotto criteri innovativi per distinguere tra obesità clinica, associata a disfunzioni d’organo, e obesità pre-clinica, che implica rischi per la salute ma senza sintomi evidenti.
La misurazione della circonferenza vita, l’analisi dell’adipe con la Dexa e altri 18 criteri per gli adulti, insieme a 13 specifici per bambini e adolescenti, puntano a ridurre diagnosi errate e trattamenti inadeguati. Questo approccio personalizzato riconosce l’unicità di ogni paziente, permettendo di intervenire in modo mirato e tempestivo.
Gli esperti sottolineano che il BMI, da solo, può non essere affidabile. Alcuni individui con BMI elevato possono avere un buono stato di salute, mentre altri con BMI nella norma accumulano grasso pericoloso attorno agli organi vitali. La nuova visione non solo migliora l’efficacia dei trattamenti, ma contribuisce anche a ridurre lo stigma legato all’obesità, riconoscendola come una malattia complessa e sfaccettata.