Un gesto clamoroso ha animato il Consiglio regionale del Piemonte: Sarah Disabato, capogruppo del Movimento 5 Stelle, ha voluto protestare contro il decreto Sicurezza del governo rollando in aula uno spinello di cannabis light. L’intento, ha spiegato, era denunciare una norma che mette in difficoltà centinaia di imprese e agricoltori del settore della canapa legale, sottoposti a controlli e sequestri nonostante la liceità dei prodotti.
Il gesto, volutamente provocatorio ma pacifico, ha scatenato reazioni durissime. Il presidente del Consiglio regionale Davide Nicco ha parlato di “offesa alle istituzioni” e di “messaggio diseducativo”. La Disabato ha replicato accusandolo di moralismo, ricordando che la sostanza mostrata non aveva alcun effetto drogante.
Dietro la scena inusuale, resta il tema politico: la restrizione imposta dal decreto rischia di compromettere un comparto economico in crescita, che negli ultimi anni ha rappresentato un esempio di sviluppo sostenibile e innovazione agricola. La protesta della consigliera ha dunque acceso un confronto più ampio sulla distinzione tra legalità formale e buon senso, riportando in aula — e nel dibattito pubblico — la questione della cannabis light e delle libertà individuali.