Nell’epoca in cui i motori di ricerca decidono la sorte di città e paesi, Vallecrosia, in provincia di Imperia, ha scelto di ribellarsi al silenzio digitale. Il sindaco Fabio Perri ha lanciato una proposta destinata a far discutere: cambiare il nome del Comune in “Vallecrosia al mare”, per far capire al mondo – e a Google – che qui il mare non manca.
Secondo l’amministrazione, il termine “valle” avrebbe confuso gli algoritmi, relegando la cittadina in un’ombra digitale da cui è difficile uscire. Così è nata l’idea di un rebranding geografico, un piccolo passo linguistico ma una grande strategia di visibilità.
Il progetto, già approvato dal Consiglio comunale e sostenuto dalla Regione Liguria, sarà ora sottoposto a referendum. Perché diventi realtà servirà la partecipazione di almeno il 30% dei cittadini e una maggioranza di voti favorevoli.
Il sindaco rassicura: niente burocrazia complicata, nessun documento da rifare. Solo un modo più chiaro di presentarsi al mondo. “Vogliamo che chi cerca mare e Liguria trovi anche noi”, ha spiegato Perri.
Il vero banco di prova arriverà dopo il voto: se il nuovo nome riuscirà a riportare turisti e visibilità, Vallecrosia potrà dire di aver vinto la sua battaglia contro gli algoritmi. Un gesto simbolico ma concreto, che racconta la volontà di un territorio di non arrendersi al dominio del digitale e di riaffermare la propria identità, un clic alla volta.