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sabato, 7 Settembre 2024

Riduzione liste d’attesa sanitarie: un nuovo decreto tra polemiche e promesse

Riduzione liste d’attesa sanitarie: finalmente qualcosa si muove. Il Consiglio dei Ministri ha dato il via libera a un decreto legge per ridurre i tempi delle liste d’attesa nelle prestazioni sanitarie. Un passo avanti, direte voi, ma non senza polemiche. Le Regioni sono subito intervenute, lamentando la mancanza di coperture finanziarie adeguate.

Un decreto tra speranze e dubbi

La riduzione delle liste d’attesa sanitarie è il focus del nuovo decreto legge approvato dal Consiglio dei Ministri. Questo provvedimento prevede diverse misure urgenti, tra cui l’istituzione di un Cup unico regionale, il monitoraggio delle liste affidato all’Agenas, e un ispettorato generale di controllo sull’assistenza sanitaria.

Ma non finisce qui. Il decreto introduce anche visite ed esami durante il fine settimana e l’aumento delle tariffe orarie per il personale sanitario coinvolto. Tutte mosse mirate a migliorare la situazione, ma le Regioni sono scettiche.

Le critiche delle Regioni

Le critiche non si sono fatte attendere. Le Regioni lamentano l’assenza di coperture finanziarie concrete. Raffaele Donini, coordinatore della Commissione Salute della Conferenza delle Regioni, ha espresso dubbi sull’efficacia del decreto senza fondi adeguati. “Si tratta di un decreto ancora privo di coperture finanziarie e molto astratto,” ha dichiarato.

Misure concrete o solo fumo?

Il disegno di legge che accompagna il decreto legge per la riduzione delle liste d’attesa sanitarie comprende ulteriori misure operative. Tra queste, un registro nazionale delle segnalazioni dei cittadini sui disservizi, un aumento delle tariffe orarie del 20% per il personale sanitario e 100 milioni di euro per specialisti ambulatoriali interni.

Non mancano le misure per coinvolgere maggiormente i giovani medici e contrastare il fenomeno dei gettonisti. Gli specializzandi saranno chiamati a prestare servizi per ridurre le liste d’attesa, e saranno possibili assunzioni con contratti di lavoro autonomo.

La voce del Governo

Il ministro della Salute, Orazio Schillaci, ha difeso il provvedimento, sottolineando che alcune misure saranno operative già subito dopo l’approvazione. Ha inoltre annunciato l’abolizione del tetto di spesa per il personale sanitario a partire dal gennaio 2025, un passo che dovrebbe migliorare la situazione a lungo termine.

La riduzione delle liste d’attesa sanitarie è una priorità per il governo, ma senza coperture finanziarie adeguate, le misure potrebbero rimanere solo sulla carta. Le Regioni sono preoccupate e chiedono maggiore coinvolgimento e fondi concreti. Riuscirà il governo a mantenere le promesse e a ridurre realmente i tempi di attesa? Solo il tempo lo dirà.

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