Il Magg. Gen. Ivan Popov ha affermato che il suo licenziamento è avvenuto causa critiche ai capi militari russi sulla terribile situazione in prima linea. Il generale ha combattuto nella regione meridionale di Zaporizhzhia durante il conflitto in corso in Ucraina.
In un messaggio vocale inviato al deputato russo Andrei Gurulyov tramite Telegram, il Magg. Gen. Popov ha affermato di aver sollevato interrogativi riguardo all’alto tasso di vittime e alla mancanza di supporto dell’artiglieria. Nel messaggio, ha dichiarato che non poteva tacere o mentire in nome dei suoi compagni caduti, quindi ha deciso di esporre tutti i problemi esistenti.
Tra le principali preoccupazioni sollevate dal generale ai suoi superiori vi era la mancanza di adeguati sistemi di controbatteria per contrastare gli attacchi dell’artiglieria ucraina, nonché la carenza di informazioni di intelligence militare.
Secondo i blogger militari russi, che spesso forniscono informazioni dettagliate in assenza di commenti ufficiali da Mosca, l’ordine di destituire il Magg. Gen. Popov sarebbe stato emanato dal capo delle forze armate russe, il generale Valery Gerasimov. Sostengono che il Gen. Gerasimov abbia accusato il Magg. Gen. Popov di “allarmismo e ricatto dell’alta dirigenza”.
Il Magg. Gen. Popov ha espresso profondo sgomento per il suo licenziamento, descrivendo il comportamento dei capi militari come un “colpo alle spalle” dell’esercito russo nel momento più difficile e critico del conflitto. Ha sottolineato che l’esercito ucraino non è riuscito a penetrare le linee russe al fronte, ma sono stati i vertici ad attaccare ferocemente l’esercito licenziando lui e decapitando così la struttura militare.
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