Transizione ecologica in Germania: tra compromessi e resistenze
La transizione ecologica in Germania procede a fatica. Il governo di Olaf Scholz ha dovuto mediare con i suoi alleati liberali per portare avanti la legge sui riscaldamenti, uno dei punti chiave del suo programma.
Il testo, che prevede l’uso delle energie rinnovabili per il 65% nei nuovi edifici e la sostituzione delle caldaie a gas o gasolio con quelle a idrogeno o rinnovabili, ha incontrato le critiche delle associazioni ambientaliste e delle opposizioni.
Il governo mira a ridurre le emissioni di gas serra del 65% entro il 2030 e a raggiungere la neutralità climatica entro il 2045, ma deve fare i conti con le difficoltà economiche e sociali del Paese.
La legge sui riscaldamenti
La legge sui riscaldamenti è stata presentata dai ministri per Economia e clima Robert Habeck (Verdi) e dell’edilizia Klara Geywitz (Spd), ma ha subito le pressioni dei liberali della Fdp, che hanno ottenuto alcune concessioni.
La legge entrerà in vigore dal primo gennaio 2024 per le nuove costruzioni, ma sarà applicata solo se i Comuni avranno già predisposto un piano per il teleriscaldamento, una rete termica che dovrebbe coprire due terzi degli edifici entro il 2045.
Le caldaie esistenti non dovranno essere cambiate e quelle guaste potranno essere riparate.
Il governo ha dovuto intervenire per calmare gli animi nella sua maggioranza, che ha perso consensi nei sondaggi a favore di Alternative für Deutschland.
Le reazioni negative
La legge sui riscaldamenti non ha soddisfatto le aspettative di chi si batte per la transizione ecologica.
Greenpeace e Deutsche Umwelthilfe hanno denunciato che il provvedimento è un via libera ai riscaldamenti a gas fino al 2028, senza incentivare abbastanza le fonti rinnovabili come il solare termico o i pellet.
Anche la Linke ha bocciato il compromesso della maggioranza, definendolo un debole minimo comun denominatore.
Il ministro Habeck ha difeso la legge, sostenendo che il governo ha ereditato 16 anni di vuoto nella difesa del clima dall’amministrazione precedente, cioè quella di Angela Merkel e lo stesso Olaf Scholz.
Gli altri punti del programma
La legge sui riscaldamenti non è l’unico punto del programma del governo Scholz per la transizione ecologica.
Il governo ha presentato anche il Piano di sicurezza strategica nazionale, che considera la crisi climatica come problema primario.
Tra gli altri obiettivi ci sono lo stop al carbone entro il 2030, l’addio al gas per uso termico entro il 2040, il via libera all’idrogeno blu e la fine dei veicoli a combustione dal 2035.
Il ministero dell’Ambiente avrà più poteri sulla politica energetica e industriale.
Il governo si è impegnato a rispettare i target legalmente vincolanti di riduzione delle emissioni di gas serra del 65% entro il 2030 e di neutralità climatica entro il 2045.