ROMA – Ieri mattina, Papa Francesco, è stato ricoverato presso la struttura geriatrica del Policlinico Gemelli di Roma a causa di un laparocele incarcerato, una complicanza post-operatoria piuttosto rara.
Questa tipologia di ernia, nota come laparocele, si forma su una cicatrice seguito un intervento chirurgico, può provocare l’incarcerazione di parti dell’intestino, creando occlusioni potenzialmente dolorose e pericolose.
Per Papa Francesco, le sindromi sub-occlusive ricorrenti e dolorose hanno reso necessario un intervento chirurgico per il laparocele.
Il direttore della Sala Stampa vaticana, Matteo Bruni, ha confermato che Papa Francesco si è sottoposto a una laparotomia e a una plastica della parete addominale con protesi. E Conferma le buone condizioni generali.
Il chirurgo commenta: “È vigile e scherza già con me“. Degenza prevista per diversi giorni.
L’intervento, eseguito sotto anestesia generale, ha richiesto un’incisione sull’addome e il posizionamento di una rete biocompatibile per rinforzare la parete muscolare, una procedura standard per il trattamento del laparocele.
Il laparocele può svilupparsi come complicanza dopo interventi di chirurgia maggiore sull’addome, dove può crearsi un punto di minore resistenza nei tessuti. In questo luogo, parti dell’intestino possono ‘incastrarsi’, creando occlusioni che, se non trattate prontamente, possono evolvere in ischemie intestinali o necrosi.
Dopo l’intervento per il laparocele, Papa Francesco è stato trasferito nel suo appartamento al decimo piano del Policlinico Gemelli, dove avrà l’opportunità di riprendersi in pace.
Il Pontefice dovrà evitare sforzi fisici per almeno 15 giorni e indossare una fascia elastica contenitiva, una pancera addominale, per almeno un mese.
Nonostante le sfide, Papa Francesco ha sempre dimostrato una grande forza e resilienza, continuando a guidare la Chiesa Cattolica con saggezza e dedizione.
Mentre l’intera comunità cattolica e non solo prega per una pronta guarigione del Pontefice, ci auguriamo che il suo recupero proceda senza complicazioni.
Udienze sospese fino al 18 giugno.