Due grosse manifestazioni si sono tenute ieri, a Milano sotto la sede della Borsa Italiana in piazza degli Affari e a Roma in piazza Mattei all’Eur, sotto la sede dell’Eni. Sono state organizzate dalla TIN Italia (Tutela Nazionale Impresa Italia) alle quali hanno partecipato attività di diverso settore: Partite Iva, attività alberghiere, di ristorazione, bar e somministrazioni, panificatori e tante altre, ma anche gente comune. TNI Italia rappresenta circa 40mila imprese del mondo Ho.Re.Ca, da nord a sud dell’Italia.
Alle due manifestazione erano anche presenti a sostegno dell’iniziativa, a Milano il Coordinatore Nazionale dell’Associazione Autonomi e Partite Iva Maurizio Bianchi, mentre a Roma il coordinatore regionale del Lazio Francesco Vendetti.
Raffaele Madeo è il presidente della TIN Italia. Presidente, due importanti manifestazioni per ribadire le vostre richieste.
Stiamo attraversando un periodo peggiore di quello del Covid. I ristoranti si sono indebitati, hanno preso finanziamenti ed ora, con queste bollette allucinanti dell’energia elettrica subiamo un’altra coltellata al cuore. Siamo venuti a Roma e a Milano per chiedere interventi urgenti da parte del Governo Italiano che portino alla riduzione immediata delle bollette di energia elettrica e del gas.
A queste due manifestazioni hanno partecipato tante imprese e partite iva. Non eravate solo ristoratori, ma c’erano anche somministratori di diverso settore
Sì. Si sono unite a noi tante altre partite iva, tra queste quelle degli ambulanti, dei tassisti, ed una rappresentanza dii panificatori, oltre ad altre associazioni.
Allo stato attuale avere una partita iva è diventato un problema
Avere una partita IVA o un ristorante è diventata una missione impossibile. Vent’anni fa non era così. I governi che si sono succeduti, anche se di diverso colore politico, ci hanno remato contro, ad iniziare dalla legge Bersani che ha liberalizzato il mercato, favorendo così le multinazionali, rispetto alle piccole e medie imprese come le nostre che rappresentano il 95% del mercato in Italia
Quali sono i punti cardini per tentare il salvataggio delle vostre imprese?
Stabilire un tetto del prezzo energia, compreso il trasporto e comunque complessivi; il Credito d’imposta almeno al 50% del costo dell’energia elettrica che dovrà essere accettato anche dalle aziende distributrici; Tassazione extraprofitti pari ad almeno 75%. La tassazione dovrà essere tramutata in fondo perduto per le aziende, oppure in sconto diretto sulle bollette. Infine l’azzeramento dell’Iva. Sono tutte cose giuste. Proposte che abbiamo presentato a tutte le forze politiche che, sulla carta dicono di sì, ma all’atto pratico non le approvano.
Parlate anche di tutelare le famiglie oltre ai dipendenti. Ci spieghi meglio
Vogliamo poter mantenere i nostri dipendenti che per noi spesso sono i nostri familiari, in quanto in un ristorante mediamente il marito è in cucina e la moglie ed i figli in sala a servire o al contrario. Non siamo Autogrill o Mac Donald a differenza di altri Paesi come gli Stati Uniti
Cristina Tagliamento è la Segretaria nazionale della TIN. Oltre ad essere imprenditrice sta affrontando psicologicamente questa crisi anche come donna
Quando non puoi pagare le bollette arriva la crisi esistenziale. Non ci nascondiamo dietro al dito: abbiamo difficoltà a pagare le bollette; non possiamo fare le spesa; comprare il pane. Un panificatore che era con noi oggi ha detto che se a Napoli non possono portare il pane a tavola sarà guerra civile. Questo non riguarda soltanto Napoli, potrebbe accadere ovunque. Se le materie prime, come grano e farina aumentano, così come le bollette, a quanto si dovrà vendere il pane? A 10 euro al chilo?
In Italia siamo fuori da ogni logica di mercato, rispetto ad altri paesi europei. Stiamo pagando una bolletta a 0,66 euro e siamo vicini a pagarla 1 euro. Ho un albergo. Ho pagato 13.500,00 euro di energia elettrica per il mese di Luglio, rispetto ai 5000 euro dello stesso mese dell’anno precedente.
Come vi state comportando?
Nell’immediato non le stiamo pagando. Abbiamo deciso di contestarle attraverso le azioni di un avvocato. Voglio essere più precisa a scanso di equivoci: Non le stiamo strappando o bruciando, in quanto non servirebbe a nulla. Rischieremmo l’interruzione della corrente o la diminuzione della potenza. Le stiamo contestando in massa. Guardi, mi ha scritto ora il nostro avvocato che ha trovato la terza incongruità in fattura. Addirittura parliamo di fatture dove ci sono firme false. Ci sono dei distributori che cercano di truffare il cittadino. Quindi abbiamo riscontrato bollette truffaldine. Stiamo facendo degli esposti presso diverse Procure della Repubblica nelle quali contestiamo in toto le bollette chiedendo spiegazioni relative ai costi triplicati. Per non farci staccare la luce, stiamo consigliando a tutti i nostri associati di fare un nuovo contratto con altri operatori. Altri fornitori non hanno l’obbligo in solido dell’insoluto contratto con un gestore diverso, nel momento in cui la bolletta è stata contestata alla Procura della Repubblica che ha accettato l’esposto. E’ l’unica soluzione che abbiamo.
Ci sarebbero delle novità dell’ultima ora dalla Borsa di Amsterdam
Sì, le ho lette dieci minuti fa. Sembra che L’U.E. abbia preso atto che legare il prezzo dell’energia al TtF è una speculazione. Sicuramente, molti paesi non legano il prezzo alla borsa di Amsterdam, per quale motivo l’Italia si?
Già, perché? Questa situazione grava su tutte le imprese italiane. E’ il motivo che il quartier generale dell’Associazione Nazionale Autonomi e Partite Iva del presidente Eugenio Filograna sta attivando in tutta l’Italia dei centri d’ascolto e valutando la possibilità di promuovere una Class Action a tutela di tutti gli associati, ma questa è un’altra storia.