Il candidato UDC–Lega–Nuovo PSI attacca Vendola ed Emiliano e propone una rivoluzione nelle politiche per disabilità e anziani: Budget di Salute, vita indipendente, nuove residenze, integrazione reale e un piano per l’invecchiamento attivo.
Negli ultimi vent’anni la Puglia ha attraversato una fase in cui le politiche dedicate alle persone con disabilità e agli anziani non hanno prodotto i risultati attesi. Famiglie lasciate sole, servizi frammentati, percorsi disomogenei tra territori e una diffusa percezione di abbandono da parte di chi quotidianamente affronta fragilità importanti. È in questo contesto, e di fronte ai limiti evidenti dei governi regionali guidati da Vendola prima e da Emiliano poi, che interviene l’on. Gianfranco Chiarelli, candidato al Consiglio regionale nella lista UDC-Lega-Nuovo PSI, con una posizione netta e una visione alternativa per i prossimi anni.
«In Puglia – dichiara Chiarelli – vent’anni di centro-sinistra hanno lasciato irrisolti i nodi essenziali: famiglie abbandonate, percorsi frammentati, servizi che non dialogano, disuguaglianze territoriali enormi. Chi ha governato finora ha dimenticato i più fragili». Chiarelli spiega che la sua visione nasce da un principio semplice: ascoltare la persona, partire dai suoi bisogni reali, non dalle logiche burocratiche. «La Convenzione ONU del 2006 non deve restare una bandiera da sventolare nei convegni – osserva – ma deve diventare l’asse portante delle politiche regionali: inclusione, autodeterminazione, accomodamento ragionevole».
Chiarelli sottolinea come le famiglie che convivono con la disabilità siano state lasciate spesso sole, soprattutto quelle che affrontano ogni giorno le sfide di una disabilità psichica o fisica nei minori. «In Puglia una madre o un padre sono ancora costretti a rinunciare al lavoro perché le istituzioni non offrono sostegni adeguati. Questo non è accettabile. Io intendo invertire totalmente questa rotta, garantendo supporto vero, non assistenzialismo di facciata». Secondo Chiarelli è indispensabile ricostruire l’integrazione scolastica e sociale, collaborare con i Comuni, creare continuità educativa e non lasciare che ogni territorio proceda in ordine sparso. «Il modello attuale ha nei fatti prodotto – al di là delle dichiarazioni – solo disuguaglianze e disservizi evidenti e chi ha governato finora ha preferito gestire le emergenze invece di programmare».
Parlando del futuro, Chiarelli indica il concetto di Budget di Salute come la svolta più importante, quella che finora la Regione non ha avuto il coraggio di realizzare come modello strutturato, formalmente adottato e applicato in modo sistematico. «Il Budget di Salute – spiega – è il luogo dove si ricompongono i servizi, la comunità, le risorse economiche e materiali, mettendo la persona al centro. Io voglio che diventi il vero piano operativo della Puglia per i prossimi cinque anni. Senza slogan, ma con atti concreti». Chiarelli aggiunge che la vita indipendente, il dopo di noi, i percorsi per l’autismo e l’assistenza domiciliare non possono più essere trattati come progetti sporadici, ma devono diventare parte stabile della programmazione regionale.
Il candidato al consiglio regionale pone l’attenzione anche sulle persone con disabilità che hanno superato i 65 anni, una fascia spesso dimenticata. «Oggi le persone con disabilità vivono più a lungo e hanno bisogno di percorsi specifici. Non possiamo continuare a inserirle in strutture inadatte solo perché non abbiamo previsto soluzioni migliori. Io voglio creare setting residenziali dedicati, moderni, rispettosi della dignità delle persone». Allo stesso tempo ritiene indispensabile potenziare le strutture residenziali per i casi di disabilità grave, soprattutto quando la famiglia non può più occuparsene.
Passando agli anziani, Chiarelli rimarca una visione culturale prima ancora che amministrativa.
L’invecchiamento – afferma – non può essere considerato solo assistenza. Gli anziani non sono un peso: sono una risorsa. Hanno tempo, energie, competenze e vogliono essere parte attiva della comunità. La Regione Puglia non ha mai costruito un vero modello di invecchiamento attivo, e questo è un limite enorme.» Chiarelli propone un Piano regionale dedicato, capace di mettere a sistema volontariato, formazione permanente, cultura, sport e socialità. «È necessario creare una rete di iniziative e luoghi di incontro, piattaforme di scambio di informazioni, attività culturali, servizi. La solitudine non può più essere il destino dei nostri anziani».
Chiarelli chiude con una dichiarazione netta: «Il mio impegno è umanizzare, semplificare, includere. Questo significa ascoltare davvero, alleggerire il peso sulle famiglie, dare dignità alle persone, costruire una Puglia in cui nessuno, né anziano né persona con disabilità, si senta un peso o un problema. Dopo vent’anni di governi incapaci, la Puglia merita un nuovo modello. Io sono pronto a costruire una regione più umana, più giusta, più vicina».

