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lunedì, 10 Novembre 2025

Folla e applausi al Relais Histò: entusiasmo incontenibile per la candidatura di Gianfranco Chiarelli

Una sala gremita, cittadini e militanti in piedi per la presentazione ufficiale di Gianfranco Chiarelli, candidato al Consiglio regionale nella lista UDC–Lega–Nuovo PSI. In video conferenza gli interventi del Segretario Nazionale dell’UDC De Poli e del Presidente Cesa

TARANTO – Un pomeriggio di passione civile, di partecipazione autentica e di entusiasmo contagioso ha scandito, domenica 9 novembre, la convention svoltasi al Relais Histò di Taranto, dedicata alla presentazione ufficiale dell’on. Gianfranco Chiarelli come candidato al Consiglio regionale della Puglia nella lista UDC-Lega-Nuovo PSI. Ad accompagnare l’inizio della manifestazione le note di «Strada facendo» di Baglioni. Non una scelta casuale: un richiamo simbolico alla volontà di costruire un percorso condiviso, passo dopo passo, tra la gente e per la gente.

Un evento che ha superato ogni aspettativa di affluenza e di coinvolgimento. La sala convegni si è riempita ben oltre la capienza, con cittadini, amministratori e militanti giunti da ogni parte della provincia jonica. In molti hanno seguito l’intero incontro in piedi, lungo i corridoi laterali, in un clima che è presto diventato una vera esplosione di entusiasmo popolare.

A moderare l’incontro è stata Roberta Zaccaria, vicecommissario provinciale dell’UDC per Taranto. In video conferenza il Segretario nazionale dell’UDC, il sen. Antonio De Poli, e il Presidente nazionale, l’on. Lorenza Cesa, hanno sottolineato le qualità di Chiarelli quale uomo di esperienza, competenza e capace di essere punto di riferimento per il territorio. Un ponte tra le istanze dei cittadini e le scelte che vengono prese a Roma. Per i due leader dell’UDC, Gianfranco Chiarelli rappresenta la garanzia di costruire un futuro all’altezza delle aspettative dell’intera comunità ionica.

Sul palco si sono alternati gli interventi dell’on. Giuseppe Tarantino, presidente regionale dell’UDC, di Francesco D’Errico, commissario provinciale, e di Emiliano Messina, commissario cittadino per Taranto. Tutti hanno richiamato il valore dell’impegno civico e della lealtà istituzionale come pilastri dell’azione politica che l’UDC intende portare avanti nella coalizione di centrodestra. Tra applausi scroscianti e cori di incoraggiamento, l’intervento di Gianfranco Chiarelli ha acceso ulteriormente la sala. La sua figura, accolta con una standing ovation, ha incarnato il simbolo di una comunità politica e civile che si riconosce in un progetto di cambiamento concreto, radicato nel territorio e fondato su valori di competenza e onestà.

Nel suo discorso, Chiarelli ha parlato senza appunti e con tono appassionato, alternando analisi lucida e visione programmatica. «Amici miei – ha esordito – oggi non parlo soltanto da candidato, ma da uomo che ha scelto di restare. Da pugliese che ha visto questa terra ferita e, nonostante tutto, ha continuato a crederci. Abbiamo vissuto vent’anni di promesse mancate, di conferenze stampa piene di parole e vuote di fatti – ha affermato – hanno trasformato la nostra regione in un laboratorio di clientele, inefficienze e occasioni perdute. Ma i pugliesi meritano verità, concretezza e libertà».

Chiarelli ha richiamato l’urgenza di una rinascita economica, civile e morale: «L’agricoltura è in ginocchio, la sanità è allo stremo, i nostri giovani continuano a partire. Non possiamo più accettare che questa terra si abitui alla rassegnazione. La Puglia non deve sopravvivere: deve rinascere».

Particolarmente forti i passaggi dedicati alla questione universitaria e al destino di Taranto, ancora priva di un’autonomia accademica: «È inaccettabile che nel 2025 decine di migliaia di studenti pugliesi siano costretti a lasciare la propria terra per studiare. Taranto merita un ateneo autonomo, corsi di eccellenza, ricerca e futuro. Dobbiamo restituire ai giovani la possibilità di costruire qui, e non altrove, la propria vita». Sul piano politico, il candidato ha sottolineato la necessità di una svolta netta rispetto al passato: «Antonio Decaro prova a presentarsi come il nuovo, ma è parte integrante del vecchio sistema. È il figlio che rinnega il padre, ma che ne conserva metodi e silenzi. I pugliesi non sono ingenui: hanno capito che non c’è nessuna discontinuità, solo la continuità del potere».

L’onorevole ha poi rilanciato un programma centrato sui temi della famiglia, del lavoro e dell’impresa: «La famiglia non è uno slogan, è la spina dorsale della nostra comunità. Difenderla significa difendere la dignità. Non vogliamo redditi che addormentano, ma lavoro che libera. La politica non deve distribuire elemosine, ma creare opportunità».

Il suo discorso si è chiuso tra applausi e commozione, con una sala ormai completamente in piedi. «La storia non è scritta una volta per tutte – ha concluso Chiarelli – Ogni generazione ha il dovere di scrivere la propria. È tempo di rinascita, è tempo di coraggio. Costruiamo insieme il cambiamento che la Puglia merita».

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