Ottant’anni di attesa, trafile burocratiche infinite e sentenze rimaste nel limbo. Alla fine, però, il Ministero dell’Economia ha dovuto pagare: 300mila euro agli eredi di un militare veneto internato in un lager nazista dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943.
Il risarcimento è il frutto di una battaglia legale iniziata anni fa, quando il tribunale civile aveva stabilito un indennizzo di circa 140mila euro, ratificato poi dal Tar del Veneto. Tuttavia, il pagamento non è mai arrivato, costringendo la famiglia a rivolgersi nuovamente alla giustizia per ottenere ciò che era già stato riconosciuto.
Solo nel 2022 il governo ha creato un fondo per le vittime dei crimini di guerra, sbloccando di fatto la situazione. Gli eredi hanno presentato domanda nel 2023, ma solo dopo l’ennesimo ricorso al Tar il Mef ha eseguito il pagamento, che nel frattempo era lievitato a oltre 300mila euro per gli interessi maturati.
Una vicenda che dimostra come la giustizia, a volte, abbia tempi che sfidano ogni logica. Ma alla fine, anche se con colpevole ritardo, è arrivata.
