La Corte penale internazionale ha chiesto all’Italia spiegazioni sulla mancata consegna di Almasri, il carceriere libico accusato di crimini di guerra e contro l’umanità. Il mandato d’arresto, emesso il 18 gennaio, è stato ignorato da Roma, che ha invece optato per l’espulsione del generale per ragioni di sicurezza.
La decisione italiana ha sollevato dubbi sulla cooperazione con la Cpi, tanto che il caso potrebbe arrivare al Consiglio di sicurezza dell’Onu. Il governo difende la propria scelta, sostenendo che la Corte dell’Aja non abbia giurisdizione sulla vicenda, come evidenziato dalla giudice messicana María del Socorro Flores Liera.
Per il momento, nessuna indagine coinvolge esponenti dell’esecutivo, ma il caso rischia di complicare i rapporti tra Roma e la comunità internazionale.