Nel 2024, Trump punta su una politica protezionistica e fiscale che strizza l’occhio ai nostalgici del “Made in USA” e dei combustibili fossili. Il candidato promette un aumento dei dazi sulle importazioni, con picchi del 60% per le merci provenienti dalla Cina. Parallelamente, il fisco prevede tagli per le classi medio-alte, favorendo chi ha un buon reddito. L’energia ritorna al passato, con incentivi per petrolio e carbone e un disimpegno dagli impegni climatici globali. Trump dichiara inoltre guerra all’Accordo di Parigi e propone una Federal Reserve allineata alle sue ambizioni di governo. Questo “Trump bis” sembra guardare indietro, immaginando un’America forte e indipendente, ma decisamente lontana dalle attuali politiche di sostenibilità.