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giovedì, 10 Aprile 2025

Putin a Hollande, pronti a cooperare con la Francia

epa05042945 Russian President Vladimir Putin (R) welcomes French President Francois Hollande (L), during their meeting in Moscow Kremlin, Russia, 26 November 2015. Francois Holland arrived in Moscow to discuss coordination in their common struggle against so called Islamic State terrorist formation in Syria.  EPA/SERGEI CHIRIKOV / POOL

Continua l’offensiva diplomatica del presidente francese Francois Hollande alla ricerca di partner anti-Isis, dopo gli attentati del 13 novembre. Putin a Hollande, pronti a cooperare con Parigi – Pronti a cooperare con la Francia: lo ha detto Vladimir Putin ricevendo il presidente francese Francois Hollande al Cremlino.

“Sono a Mosca con lei per vedere come possiamo agire insieme e coordinarci in modo da poter attaccare questo gruppo terroristico, ma anche per raggiungere una soluzione politica per la pace” in Siria, ha detto Hollande all’inizio del suo incontro con Putin.

“Ora e’ il momento di assumersi la responsabilita’ per quanto sta accadendo”, ha aggiunto il presidente francese.

Intanto si apprende che Berlino invierà i Tornado nella guerra contro l’Isis “come conseguenza degli attentati di Parigi”. Lo hanno deciso Angela Merkel e i ministri. E Cameron ha chiesto ai deputati di votare l’ok ai raid anti-Isis in Siria.  “Dobbiamo colpire questi terroristi ora”. Per il premier britannico si tratta di “interesse nazionale”, oltre che schierarsi “con la Francia” dopo i fatti di Parigi. Cameron nega che i raid possano fare della Gran Bretagna “un bersaglio più grande” ed ha riconosciuto che la “la chiave in Siria è una soluzione politica”, insistendo che dal punto di vista di Londra questa soluzione deve prevedere che il presidente Bashar al-Assad “se ne vada”. Ma ha anche ripetuto che “non si può attendere che questo accada prima di assumere un’azione militare” su quella che ha chiamato “la roccaforte”. Cameron ha comunque escluso un qualsiasi coinvolgimento di forze di terra britanniche.

Berlino con Parigi, dobbiamo fare la guerra all’Isis – “Senza un confronto militare con l’Isis non usciremo dalla situazione in Siria”. Lo ha detto il ministro degli Esteri Frank-Walter Steinmeier a Berlino annunciando in uno statement con la ministra della Difesa Ursula von der Leyen la decisione di dare sostegno alla Francia. “Non abbiamo solo un sentimento di compartecipazione, siamo solidali”.

“Contro l’Isis occorre avviare iniziative militari comuni”, ha detto Hollande in una conferenza stampa congiunta con il premier Renzi all’Eliseo. “Italia e Francia sono unite contro il terrorismo”, ha affermato Hollande. “E’ stato compiuto un attentato non solo contro la Francia e contro l’Europa ma contro l’umanità” ha spiegato Renzi, sottolineando che “c’è la necessità di una coalizione sempre più ampia che porti alla distruzione” dell’Isis “e del disegno atroce che esso rappresenta”. Il premier italiano ha anche precisato che contro il terrorismo serve “una risposta culturale“, non solo militare. “I nostri valori sono molto più importanti della loro barbarie”, ha detto Renzi. Poi parlando degli attentati di Parigi, “abbiamo sentito il dolore di questa nazione come il nostro dolore”.

Renzi ha anche sottolineato di non trascurare la crisi libica: “E’ fondamentale dare priorità assoluta al dossier Libia che rischia di essere la maggiore emergenza”. Renzi ha poi confermato gli impegni dell’Italia a livello europeo: “Siamo impegnati a livello militare, in molti casi con la Francia, e penso al Libano ma non solo: anche all’Iraq, Siria, Afghanistan, Kosovo e Africa, dove molto forte è l’impegno francese”.

“Bisogna serrare i ranghi dell’Ue e contrastare le forze centrifughe che attraversano il continente: dal rischio di Brexit, alle conseguenze politiche della crisi economica e finanziaria, ci sono troppi strappi nel tessuto dell’Unione, ma il rischio maggiore è lo strappo tra le istituzioni e i cittadini”, ha aggiunto Renzi.

“Abbiamo ancora quelle cicatrici aperte: vogliamo sapere se la Siria diventa una Libia bis oppure se c’è un quadro, un piano chiaro per il dopo, prima di cominciare”. Così il ministro degli Interni Angelino Alfano a chi gli chiedeva se l’Italia si unirà a Francia e Germania.

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