La Maturità 2026 segna un ritorno al passato con qualche colpo di scena. Il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha illustrato le novità del prossimo esame, che tornerà a chiamarsi ufficialmente “Maturità” e non più Esame di Stato.
La principale innovazione riguarda il colloquio orale: si concentrerà su quattro materie scelte dal Ministero, permettendo un maggiore approfondimento e ponendo fine ai collegamenti interdisciplinari forzati che negli anni avevano spesso confuso studenti e professori.
Niente più “domande a sorpresa” o documenti improvvisati, ma un approccio più mirato e coerente. Tuttavia, il ministro avverte: la Maturità 2026 non sarà un’occasione per trascurare le altre materie. Studiare tutto resta un segno di vera maturità, così come affrontare le difficoltà. “Chi rifiuta l’orale dovrà ripetere l’anno”, ha dichiarato Valditara, spiegando che la scuola deve insegnare a rialzarsi dopo gli errori e a non eludere le prove.
La riforma introduce anche una valutazione più ampia, che tiene conto del comportamento, delle attività extracurricolari e dell’impegno complessivo dello studente. I cinque punti bonus diventano tre, ma guadagnano peso la condotta e la Formazione Scuola-Lavoro, nuova denominazione dell’alternanza.
L’obiettivo è chiaro: valutare non solo la preparazione, ma anche la crescita personale e il senso di responsabilità maturato negli anni di studio.
Valditara chiude con un messaggio agli studenti: “Credete in voi stessi, valete più di quanto pensiate”. Una frase che sintetizza lo spirito della Maturità 2026: meno burocrazia, più sostanza.

