Dal 1° gennaio 2026 entreranno in vigore importanti modifiche alla normativa che tutela le persone con disabilità e chi le assiste. Le leggi 104 e 106 porteranno un pacchetto di misure pensate per rendere la vita lavorativa più sostenibile a chi convive con malattie gravi o si prende cura di familiari non autosufficienti.
Le novità principali riguardano l’aumento dei permessi retribuiti: dieci ore in più ogni anno, oltre ai tre giorni mensili già previsti. Un aiuto concreto per chi deve affrontare terapie, esami o visite frequenti. Confermato anche il congedo straordinario di due anni, utilizzabile in modo continuativo o frazionato, con stipendio pieno e copertura contributiva.
Tra le innovazioni più attese c’è il diritto prioritario allo smart working dopo il rientro dal congedo, per facilitare la conciliazione tra lavoro e assistenza. Inoltre, il riconoscimento della disabilità diventerà più rapido grazie a nuove procedure digitali e a una valutazione multidimensionale che ridurrà i tempi e la burocrazia.
Le modifiche interesseranno dipendenti pubblici e privati che assistono familiari con disabilità grave o affetti da malattie croniche. Ogni richiesta dovrà essere accompagnata da certificazione medica aggiornata.
Le associazioni di categoria parlano di una riforma “di civiltà”, che rafforza la rete di protezione sociale e offre più tutele per i fragili, restituendo dignità e tempo a chi ne ha più bisogno. Tuttavia, resta il nodo della piena applicazione delle misure, prevista entro il 2027.
In un Paese dove l’assistenza familiare spesso sostituisce il welfare pubblico, questa riforma rappresenta un segnale importante: riconoscere la fragilità non come un limite, ma come un diritto da tutelare.

