Grazia Lillo alle elezioni regionali, in provincia di Taranto, la coordinatrice cittadina di Fratelli d’Italia si candida al Consiglio regionale e diventa protagonista del primo caso di sessismo politico femminile in Italia.

Protagonista Grazia Lillo, la moglie del farmacista del paese, coordinatrice cittadina di Fratelli d’Italia che oggi si presenta alle elezioni regionali nella circoscrizione di Taranto e provincia.
In poche parole, Grazia Lillo alle elezioni regionali rappresenta il volto più discusso di una strategia che intreccia ambizione personale e calcolo politico.
Il precedente: una lista costruita solo per se stessa
Alle scorse comunali, la Lillo pensò bene di garantirsi la poltrona di Consigliera Comunale con una mossa da manuale: impedire la candidatura a due donne professioniste che avevano un ottimo seguito elettorale (una di loro, non a caso, finì poi candidata in un altro partito) e al loro posto, sette “bandiere” di facciata, utili a riempire la lista le quali conseguirono 298 voti complessivamente.
Lei, invece, si accoppiò in doppia preferenza con la maggior parte dei maschi e portò a casa 737 voti, giusti giusti per sedersi in Consiglio comunale.
Insomma, più che una campagna elettorale, una partita a scacchi in cui le regine potenzialmente pericolose vengono fatte sparire… prima ancora che la partita cominci.

La doppia preferenza per sfruttare il candidato maschio
La legge sulla doppia preferenza serve a promuovere la parità di genere.
Grazia Lillo che dimostrò di saperne più del diavolo, la trasformò in uno strumento per sfruttare il voto dei candidati maschi. “State votando un uomo? Perfetto, alle elezioni aggiungete anche il mio nome accanto al suo.” Così riuscì a farsi eleggere Consigliera comunale di Martina Franca non solo per consenso personale, ma grazie ai voti trainati dagli inconsapevoli maschi. Una vittoria ottenuta per riflesso,in quella lista c’erano comunque candidati con più voti di preferenza di lei, ma li sbaragliò con un minimo sforzo. Una lista a sua immagine e somiglianza
Repetita iuvant. Oggi la stessa strategia alle regionali per farsi eleggere, magari a scapito dei mascietti
La moglie del farmacista Grazia Lillo alle elezioni regionali ripropone lo stesso schema vincente a Taranto e provincia. Una campagna centrata su se stessa, con un messaggio indiretto ma riconoscibile: “Votate il vostro candidato uomo, ma aggiungete anche il mio nome.” Una continuità perfetta con la strategia di tre anni fa. In pratica, i maschietti fanno involontariamente campagna elettorale per lei
Il contenuto della campagna elettorale? Basata sull’immagine
Grazia Lillo alle elezioni regionali si presenta come sempre impeccabile: trucco curato, selfie costanti, abiti firmati, presenza fissa nei primi piani, video con filtri bellezza e sguardi studiati. L’immagine è sempre al centro, la politica ai margini.
La rappresentanza femminile, in questo caso, si trasforma in un esercizio di visibilità personale, dove la scena conta più delle idee.
In pratica, Grazia Lillo alle elezioni regionali incarna l’antitesi della Premier Meloni, alla quale va riconosciuto invece uno stile sobrio e un comportamento pienamente coerente con il suo ruolo istituzionale.

La riflessione: chi coordina chi?
Una coordinatrice dovrebbe guidare e valorizzare prima di tutto il partito.
Ma a Martina Franca, invece, Grazia Lillo alle elezioni regionali sembrerebbe coordinare soltanto se stessa, a sentire alcuni membri locali del suo stesso partito e c’è chi la critica anche di presentarsi a degli eventi con dei titoli che non ha, come quello di sociologa (???)
La doppia preferenza di genere, nata per aiutare le donne, diventa così lo strumento con cui Grazia Lillo alle elezioni regionali non solo sfrutta i voti maschili, ma riesce persino a farli fessi per farsi eleggere al loro posto.
La strategia di Grazia Lillo alle elezioni regionali colpire due piccioni con una fava
Da un lato le donne, scartate per non averle come competitor; dall’altro gli uomini, che pur ottenendo più consensi e scegliendo, per opportunità, di non ricorrere alla doppia preferenza legata all’identità di genere, finiscono penalizzati rispetto alla candidata, la quale può sottrarre voti a tutti i colleghi della stessa lista e dello stesso partito..
Ancora una volta, Eva fa fesso Adamo
Oggi, candidata alle elezioni regionali, Grazia Lillo rilancia la stessa formula di sempre. Ma questa volta la verità non la diranno i post o le voci di corridoio: la diranno le urne. Chi vorrà sostenerla, lo faccia pure — ma con una sola preferenza, mai doppia, per carità.
Così almeno capiremo quanto vale davvero il consenso personale di Grazia Lillo alle elezioni regionali, senza il “paracadute” di genere… e per non far fessi, ancora una volta, i poveri maschietti.