A partire dal 1° ottobre 2026 entrerà in vigore in Italia una nuova stretta sulle emissioni inquinanti, con il blocco alla circolazione per le auto diesel Euro 5. Il divieto, previsto dalla normativa europea e recepito dal decreto Infrastrutture, sarà applicato solo in quattro Regioni – Lombardia, Piemonte, Veneto ed Emilia Romagna – e unicamente nei Comuni con più di 100.000 abitanti.
I veicoli coinvolti sono quelli immatricolati tra il 2011 e il 2015, che non potranno più circolare dal lunedì al venerdì tra le 8:30 e le 18:30. Si stimano circa 250.000 auto interessate dal provvedimento, anche se i mezzi potenzialmente a rischio sono oltre 1,3 milioni. L’obiettivo è ridurre le emissioni nocive, in particolare il PM10 e gli ossidi di azoto, principali responsabili dell’inquinamento urbano.
Le città interessate includono Milano, Torino, Bologna, Venezia, Verona, Parma, Brescia, Modena e molte altre. Alcune, come Milano, hanno già anticipato il blocco in zone specifiche. Le Regioni potranno evitare l’applicazione delle limitazioni solo presentando alternative efficaci per il contenimento delle emissioni.
Questa misura rientra in un piano più ampio per raggiungere la neutralità climatica entro il 2050. Considerando l’età avanzata del parco auto italiano – con una media di 13 anni – e l’alto numero di veicoli Euro 4 o inferiori ancora in circolazione, il provvedimento è destinato a incidere fortemente sulle abitudini degli automobilisti. È possibile verificare la categoria ambientale del proprio veicolo sul Portale dell’Automobilista.